Un monello, come tanti:
di ieri, di oggi… e forse anche di domani.
Il rapporto con i miei genitori non è stato semplice, come per molti, le ferite inferte inconsapevolemnte sono molte e ancora oggi ci troviamo a combattere con i nostri fantasmi interiori.
Fino a poco tempo fa, tendevo ad affidare ad altri la responsabilità della mia vita.
Lotte silenziose, invisibili e spesso mortificanti, che scavavano dentro, generando insicurezze.
Eppure, proprio quelle insicurezze oggi sono diventate un dono.
Sì, un dono.
Perché in un mondo che esalta le apparenze e premia la certezza a ogni costo, io ho imparato a mettermi costantemente in discussione.
Come un alchimista che trasforma il piombo in oro, trasformo le mie fragilità nella mia più autentica ed atavica forza.
Perché le certezze, in fondo, sono verità fragili.
Sono maschere comode, costruite su ideali effimeri… come la convenzione stessa del tempo.
Amo le mie incertezze.
Perché essere certi — di un’idea, di un pensiero, di un percorso, o persino di una parola — è, a volte, una forma di cecità.
È come fermarsi in una foresta e credere che quell’unico albero sia il tutto.
DuNdI
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